"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 11, settembre 2005 

 


Marlene Dietrich: parole per la Musa

 

 

2.  Le gambe

 


- Fammi vedere.

 - Cosa?

 - Le gambe. Forza!

 - Le basta?

- Sì, per il momento…

(Venere Bionda, 1932)

  

Disonorata (X-27, 1931) comincia con Marlene che si aggiusta una calza sotto la pioggia; finisce con lei davanti al plotone di esecuzione, che rimette il rossetto nella giarrettiera, dopo esserselo ripassato velocemente sulle labbra per morire più bella.

 

 Nell’Angelo azzurro (Der Blaue Engel, 1930), l’amor de lohn del Professor Spazzatura per Lola inizia con tre fotografie sequestrate a uno studente: in quella più intrigante, Lola ha le gambe coperte da un gonnellino fatto di filamenti piumosi che si sollevano se ci si soffia, mostrando il reggicalze e la parte nuda delle cosce. Da quella cartolina, con una dissolvenza si passa prima sul volto di Lola, poi si stacca proprio sulle gambe, che per qualche secondo occupano tutto lo schermo. Quando a Lola cade il portasigarette e Spazzatura si infila sotto il tavolo per recuperarlo, il professore indugia un po’ troppo. Lei, attribuendogli una malizia di cui non è ancora capace, gli dice: “Quando ha finito, si ricordi di mandarmi una cartolina”.

 Poco dopo, Lola sale le scale a chiocciola che portano dal camerino alla camera da letto mentre Spazzatura è proprio lì sotto: “Attento, papà! Ora viene il bello!”, e lascia cadere le culottes che si è appena sfilate sul viso dello sperduto professore. Spazzatura è tanto tiranno in classe quanto scolaretto nel camerino di Lola, che infatti lo tratta da bimbo: “se non fa capricci e sta buono, può restare”…

 

Celeberrime, le gambe della Dietrich in realtà non appaiono moltissimo nei sette film di Sternberg: quasi solo, tra l’altro, quando canta. Molto bella in Marocco (Morocco, 1930) un momento in cui è sola con Gary Cooper nella sua stanza, con un vestito nero semplicissimo, lungo fino ai piedi, in cui si scopre la gamba fino al ginocchio.

 


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