"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 11, settembre2005 

 


 Marlene Dietrich: parole per la Musa

 

12.  Contraddirsi

 

 

 


 

Ti amo

- cha parola oscura, strana - e che risonanza - di chissà dove -

quanto congedo vi è dentro. Congedo e ritorno - ma torniamo davvero?

(E. M. Remarque, lettera a MD, 31 dicembre 1938)

 

I changed my mind. Good luck!

(Marocco, 1930)

 

L’ambigua cantante e il legionario senza gradi hanno deciso di fuggire insieme. Ma dopo un solo attimo di solitudine, lui le scrive sullo specchio con un rossetto che ha cambiato idea. Questo perché ha visto il gioiello prezioso che le ha regalato il miliardario che la corteggia da quando è arrivata in Marocco. Tutta la scena è muta, ma noi leggiamo chiaramente il pensiero dell’innamorato povero: cosa potrebbe offrirle che valga quel gioiello? In nome di cosa chiederle di rinunciare a quella promessa di lusso eterno? – Così si contraddice e scappa via.

Si costruiscono elaborati addii proprio per negarli. Questo anche perché il colpo di fulmine dà troppo troppo presto. Allora, negare quello che si prova proprio perché lo si prova troppo, fa guadagnare uno strano tempo intermedio, un inverno fittizio, una morte feconda: Marocco (Morocco, 1930) è pieno di No che sono Sì…

Vedi caso, la stessa battuta (“I changed my mind”) chiude Capriccio spagnolo (The devil is woman, 1935): quando, all’improvviso non più capricciosa, Marlene decide di lasciar andar via il suo giovane amante per tornare da quello vecchio che, a forza di adorarne il turbine di contraddizioni e di bugie, si è quasi suicidato in un duello.

 Anche qui l’amore non si spiega. Accade. Qullo che fa, lo si può solo contemplare: all’inizio del duello, Marlene ama il giovane, alla fine ama il vecchio. Quindi: ha creduto di amare chi non amava più, ha creduto di non amare chi amava veramente. Così, il film è pieno di segni falsamente palesi che in realtà non provano niente.

In un lampo di genio disperato, a un certo punto il vecchio capitano le aveva detto:

 Perché non ti difendi? Inventa qualche bugia!

Ma lei non ha parole per se stessa.  - Per il tribunale della ragione, qui Marlene è solo disperante. Ma l’amore, ragioni sottili e strade storte, almeno nel film è più saggio della saggezza. - Forse è davvero così. Ricordarsi sempre che il peccato di Giuda non fu il tradimento, ma la disperazione.

 


 

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