"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 10, maggio 2005

 


                   Degas Danza Disegno di Paul Valéry

 

 

6.  Un dramma fra le puttane

 

 

 


 

 

Anche la più quietamente bella delle opere d’arte cela – già scendendo dun niente sotto la sua superficie levigata - un “dramma” (P. Valéry, Varietà): i residuî della sua genesi, tra muse da smagare e eureka da tradire, sono ancora operanti nell’opera abbandonata alla sua finitezza infinibile: cesure, censure, iati, salti… tutte tracce d’un omicidio – l’autore cancellato dall’opera! – sempre imperfetto, segni del “dramma” qua e là intuibili magari anche senza deliberate avventure alla Contini nei cimiteri vivi delle varianti…): tutto questo, certo, per chi avesse occhî per vedere e orecchie per sentire quella lotta mai veramente risolta, e che nell’opera è sempre ancora .

 

Il Degas di Valéry è sempre sul punto di riportare nel magma del non-ancora-nato opere consegnate da anni, ma nelle quali lui vede sempre solo “dramma” ancora malconciliato, il disastro di un problema lasciato a metà…

 

Forse si può ridire tutto questo pensando anche a Leopardi: in un mondo di cui l’uomo è tutt’altro che ‘centro’, questa lotta e questo dramma sono provocati dal lavorio di un artefice che strenuamente cerca di fare umane le refrattarie cose della Natura: marmo, legno, pigmento, risonanza… - Sisifo (Quaderni, vol. I) si strema per conformare materie ignoranti “ad uno scopo estraneo” (Eupalino). - Per la poesia però le cose stanno peggio che per qualunque altra Musa, dovendo manipolare la peggiore tra le materie: le “parole” (cfr., per es. La caccia magica), le quali, com’è noto, ben più delle docili “idee” di Diderot, sono “puttane” (Auden) non d’un docile etereo iperuranio, ma da comizio e da mercato.

 


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