"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 10, maggio 2005

 


                 Degas Danza Disegno di Paul Valéry

 

 

1.  All'inizio 

 

 

 


 

Allinizio c’è sempre il cattivo poeta. Per Leopardi come per lultimo dei parolieri, saranno più o meno sempre le stesse quattro scarabattole psico-sentimentali o ideologico-culturali le forze pulsionali che pretenderanno di uscire dalla loro sarabanda idiota. - Questo centro inquieto, questo sabba d’un cuore e del suo caos, sarà tanto sincero quanto banale. Proprio perché innocente sarà falso. Proprio perché spontaneo sarà già detto. - Orribile stupenda scoperta: si scrive, se si scrive davvero, sempre solo contro se stessi.

 

Valéry è implacabile:  solo se non ha niente di meglio da dare il poeta esibisce le pudenda (La caccia magica; ma lo stesso leggi anche, oltre che nei Quaderni, ne L'idea fissa e in Varietà). - Quando lo fa, cade nella più facile - e suicida - delle tentazioni, perché vale sempre il principio che più cresce l'immediatezza dell’espressione, prima questa si farà lingua morta (La caccia magica)

Se sarà scandalo, durerà meno d’un mattino. Perché, come per il porno di cui il sentimentale è una variante appena più psicologica, prima si esagera prima ci si annoia.

 

Sarà allora chiaro che per la poesia schivare la verità (che infatti ama la prosa, la parafrasi, il senso, il significato, la biografia, il real-razionale della Storia,  la pedagogia, ecc.) sarà il solo modo per schivare la morte? 

Il genio, ispirato dallinvenzione, squarcia il velo che separa l’esistenza dalla possibilità; scruta nell’oscurità, e coglie, nel raggio riflesso, un’ombra, un tratto, o un colore. 

(J. H. Füssli, Aforismi sull'arte)


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