"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 10, maggio 2005                                       


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. 

Proviamo a segnalarne qualcuna

 

Degas Danza Disegno di Paul Valéry

 


 

 

4. Poe, Baudelaire e l'infinito 

 

 


 

“Poe, et je dois m’en taire, car je me le suis promis, 

est le seul écrivain - sans aucun péché.” 

(P. Valéry, lettera a A. Gide, 13 giugno 1892)

 

 

“Intanto, sotto un altro cielo, in mezzo a un popolo interamente dedito al proprio sviluppo materiale, ancora indifferente al passato, e intento a pianificare il proprio avvenire e a concedere la più ampia libertà alle esperienze più diverse, un uomo, all’incirca nella medesima epoca, stava meditando sulle cose dello spirito – fra le quali la produzione letteraria – con una chiarezza, un’acutezza e una lucidità mai riscontrate, a un livello così alto, in un cervello dotato d’invenzione poetica. Mai, sino a Edgar Poe, il problema della letteratura era stato esaminato nelle sue premesse, ridotto a un problema di psicologia, affrontato con gli strumenti d’un’analisi ove la logica e la meccanica degli effetti erano deliberatamente impiegate. Per la prima volta, i rapporti fra l’opera e il lettore venivano messi in chiaro e posti come i fondamenti positivi dell’arte. Tale analisi – ed è questa una circostanza che ce ne garantisce il valore – si applica e può essere verificata con altrettanta precisione in tutti i campi della produzione letteraria. Le medesime osservazioni, le medesime distinzioni, i medesimi rilievi quantitativi, le medesime idee direttrici, si adattano indifferentemente alle opere destinate ad agire in forma violenta e brutale sulla sensibilità, a conquistare il pubblico avido di emozioni forti o di avventure bizzarre, e reggono del pari i generi più raffinati e l’organismo delicato delle creature del poeta.”

(...)

“Un uomo così grande sarebbe però oggi del tutto dimenticato se Baudelaire non si fosse adoperato per introdurlo nella letteratura europea. 

(…) …Baudelaire e Edgar Poe si scambiano reciprocamente dei valori. Ognuno di loro dà all’altro ciò che ha; ricevendone in cambio ciò che non ha. Il secondo consegna al primo un sistema completo di idee nuove e profonde. Lo illumina, lo feconda, determina le sue opinioni su un’infinità di argomenti: filosofia della composizione, teoria dell’artificiale, comprensione e condanna del moderno, importanza dell’eccezionale e di u certo tipo di stranezza, attitudine aristocratica, misticismo, gusto per l’eleganza e la precisione, politica addirittura… Baudelaire ne è impregnato, ispirato, scosso nella sua totalità.

In cambio di questi beni, Baudelaire procura al pensiero di Poe un’estensione infinita. Lo propone al futuro. Questa estensione , che muta il poeta in se stesso, secondo il grande verso di Mallarmé (*), viene aperta, e garantita al fantasmo del misero Poe, dal gesto, dalla traduzione, dalle prefazioni di Baudelaire.”

(P. Valéry, Varietà)

 

(*) Il verso di Mallarmé dice; Tel qu’en Lui-même enfin l’éternité le change… - E’ il primo del sonetto Le Tombeau d’Edgar Poe.


 

 torna a  

 

torna su