"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 10, maggio 2005                      


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. 

Proviamo a segnalarne qualcuna

 

Degas Danza Disegno di Paul Valéry

 


 

1. Rembrandt 

 

 

 


 

Da Rembrandt, infinito filosofo col pennello, si imparano cose irrinunciabili su cosa dica proprio e solo una luce. - Valéry si porta dentro sempre come angelo necessario  soprattutto la luce dei petits philosophes che puoi vedere al Louvre.  Lì, in “un cono di chiarezza nella grandezza oscura della stanza”, in questa condizione sospesa tra il buio e la luce, “l’occhio percepisce quello che lo spirito non sa definire; e l’artista, che è nel segreto di questa percezione incompleta, può speculare su di essa...” (Le retout de Holland, Gallimard).

Ma il meglio di Valéry su Rembrandt forse proprio in Degas Danza Disegno:

“Rembrandt sa che la carne è fango la cui luce dà oro. Sopporta e accetta quanto vede: le donne sono quello che sono. Non ne trova che di pingui o di scarnite. Anhe le poche belle che ha dipinto, lo sono più per un’emanazione di vita che per la forma. Egli non teme i ventri pesanti, piegati in rigonfi di pelle spessa e grassa, le membra grosse, le mani rosse e grevi, i volgarissimi volti. Ma quei dorsi, quelle pance e mammelle, quelle masse carnose, quelle bruttone e serve che lui trasporta dalla cucina al giaciglio degli Dei e dei re le impregna o le sfiora con un sole che è soltanto suo, mischia come nessun altro il reale, il mistero, il bestiale e il divino, il mestiere più sottile e vigoroso e il sentimento più profondo e solitario che la pittura abbia mai espresso.” (Degas Danza Disegno).

 

 


 

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