Secondo
la tradizione Conrad è nato il 3 dicembre del 1857. C'è chi giura
che l'anno sia quello precedente. Anche questo accresce il mistero di
una personalità alquanto inafferrabile… ma la mappa
astrologica segna rotte assai chiare: il 1856.
Il non sentirsi amati è un bel problema.
"Spegne", alto nel
cielo di Conrad, un
Saturno cattivo, spegne alto sui ramoscelli teneri dei sui
sentimenti… Quando incontra Jessie - con un bel Nettuno in buon
aspetto a Venere - non la molla più; è un fedele, ma per pigrizia e
per paura. Sotto sotto un romanticone. La sua vita sarà sempre
solitaria. In apparenza paziente, sommesso, sempre come a chiedere
scusa di esserci, ma dentro un ribollire, fretta di andare di vedere,
di scappare. E quando smetterà con i viaggi di mare, si trasferirà nell'immaginario addomesticato del virtuale, solcando su
onde d'inchiostro i mari sconfinati del pensiero. Sempre da
estraneo, sempre straniero dappertutto,
con le zavorre di una lingua non sua, ma forse proprio per
questo prediletta. Conrad è la sfinge di se stesso: un autentico
depresso ansioso.
Nel 1878 una crudele dissonanza
di Urano sul suo sole natale, di Mercurio che quadra Plutone e di chi
più ne ha più ne metta, lo spinge a tentare il suicidio, forse per
essere restato implicato in una storia di traffici clandestini, ma lo
salva Giove: ed ecco è pronto a ripartire per mari vicini e lontani.
Un po' sfigato lo è: quando
finalmente sta per ritornare in Polonia, scoppia la guerra, e
scoppiano per lui i pianeti del movimento contro quelli del ritorno
alle radici.
E' sul punto di prendere il
Nobel, ma l'anno dopo l'uccide un attacco di cuore.
Saturno
è il suo destino: la coperta di ghiaccio sulla sua irrequitudine.